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Daniele Orlando ha nel suo Dna la musica dal vivo: dall’esordio al New Magazine allo storico tempio del rock milanese Rolling Stone, dai Magazzini Generali alla sua nuova avventura di successo. di Andrea Thomas

 

Iniziamo dai numeri: la capienza massima del Fabrique di Milano è di 3100 persone; è la più grande struttura indoor per l’intrattenimento in Italia, con altre due diverse configurazioni ridotte a 2000 e 1000 e la possibilità di allestimenti misti con posti a sedere. Il Fabrique, creato e realizzato dall’imprenditore milanese Daniele Orlando, è una struttura multifunzionale capace di ospitare concerti, dj set, eventi di moda, arte e intrattenimento. Inaugurato il 18 settembre 2014, il Fabrique è diventato il principale punto di riferimento per gli appuntamenti di musica dal vivo e, in particolare, il nuovo tempio dell’elettronica. In questo lasso di tempo molti artisti italiani ed internazionali si sono esibiti qui: Anastacia, Billy Idol, 2Cellos, Interpol, Noel Gallagher’s High Flying Birds, FKA Twigs, Dave Gahan, Massive Attack, Major Lazer, Mika, Apparat, Subsonica, Luca Carboni, 1975, Garbage, Jane’s Addiction, Mark Lanegan e tanti altri. Ai concerti si sono aggiunti i dj set e le party night: Gesaffelstein e Chet Faker sold out in prevendita, il ventennale di Rollover con Dimitri From Paris, Fedde Le Grand, Chris Liebing, Hardwell, Ricardo Villalobos, Loco Dice, Paul Van Dyk, Sven Väth, Fritz Kalkbrenner. Qui Linus ha voluto festeggiare i 33 anni di Radio Deejay. Il locale è all’avanguardia soprattutto sugli “strumenti”: suono e illuminotecnica di ultimissima generazione per un impianto audio e luci residente all’altezza di quello dei grandi festival (l’azienda fornitrice è la stessa del Primavera Festival spagnolo, dei tedeschi Rock In Park e Rock Am Ring, fra gli altri). Orlando ha un percorso di tutto rispetto nella storia dei locali storici di Milano per i Live e i dj set: direttore artistico e amministratore delegato del Rolling Stone quindi proprietario dei Magazzini Generali e precursore della scena milanese di club culture. Nella sua “avventura” imprenditoriale ha un ruolo fondamentale sua moglie Fabiola, che è la speaker storica di Radio 105 e ora anche presentatrice della nuova stagione di Top DJ. Uno dei prossimi appuntamenti da tenere d’occhio sarà l’innovativo Twist and Shout!, una serata di musica anni ’50 e Febbre a 90, altro format da sold out garantito. Itaeventi ha incontrato Daniele Orlando per fare due chiacchiere.

Al Fabrique decide lei la scelta degli artisti sul palco o sulla console per i dj set?
Assolutamente si. Alcuni arrivano “in concessione” dai promoter, con i quali ormai da anni ho un grande rapporto di collaborazione. A volte dico dei no quando l’artista non mi convince. Quest’anno più che mai si sta affermando un palinsesto composto prettamente da format: da Twist and Shout! a Mamacita e molti altri, sono un nuovo modo di concepire la serata a tema.

Durante l’estate la sua attività si arricchisce di alcune collaborazioni tra le quali lo Street Art.
Da circa due anni gestiamo la parte food & beverage dello Street Music Art Arena ad Assago dove c’è il Forum e da quest’anno anche per il Gods Of Metal di Monza. È una grande opportunità di far girare il mio brand con eventi che ben si sposano con l’offerta musicale tipica del Fabrique.

Ci racconta il suo esordio nell’attività artistica Live della città di Milano?
La mia prima passione è stata quella del Dj. Ho iniziato a 16 anni al New Magazine di Milano, uno dei primi locali con libertà di ballare sui tavoli dopo una certa ora. Oltre a mixare dischi ben presto mi sono occupato di tutta una serie di dinamiche: fornitori, dettagli, organizzazione etc. Così, giovanissimo, mi sono ritrovato a gestirlo. Quando, purtroppo, il proprietario si ammalò e venne a mancare, rilevai per metà il locale. E intanto – continuando a fare il Dj questa volta insieme al grande Claudio Cecchetto al Propaganda e con una serata anni settanta all’Alcatraz – sono riuscito a rilevare completamente il New Magazine.

Il passo successivo è stato il Rolling Stone.
Fui chiamato da Maurizio Salvadori al Rolling Stone per fare il Direttore artistico e l’amministratore. Avevo 23 anni. Dopo due anni di intenso lavoro Salvadori mi regalo il venti per cento del Rolling Stone. Dopo alcuni anni ho acquisito i Magazzini Generali: l’ho ristrutturato completamente e rilanciato. Dal tempio del rock cittadino sono passato a quello della musica elettronica. Ho portato da David Guetta a Locodice, da Carl Cox ai 2 Many Djs. Dal 2010 ho iniziato ad affittare degli spazi molto grandi in via Mecenate per i dj set di successo: parliamo di eventi da quattromila persone. Da una volta l’anno son passato a due e più fino a cinque eventi all’anno. A questo punto ho notato il capannone di Via Fantoli e ho immaginato di fare un nuovo locale. Nel 2014 sono iniziati i lavori e a settembre dello stesso anno abbiamo aperto. Il Fabrique è quindi il frutto di due grandi location storiche quali il Rolling Stone e i Magazzini generali.

Quali sono le caratteristiche innovative del Fabrique?
Ha un parcheggio molto ampio in una zona nella quale non andiamo a disturbare i residenti, distanti dal locale. Ha una capienza di 3100 persone con un impianto di areazione all’avanguardia per far stare bene la gente: non vedrete mai al Fabrique la tipica condensa che si forma nelle grandi location quando sono piene. L’impianto audio è uno dei più avanzati a livello europeo con una insonorizzazione lungo tutto il perimetro del capannone. C’è un aneddoto che mi piace raccontare: il Fabrique è nello storico capannone del più grande ex distributore di dischi di Milano, la Venus. Quando ho finito le scuole medie mi sono presentato da loro cercando un lavoro: mi facevano fare le cose più faticose e probabilmente non ero molto diligente perché mi licenziarono. Buffa la vita eh?

Sembrerebbe più una storia americana più che italiana, soprattutto considerando l’età.
Sono pronto per andare in pensione!

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